Do Not Track, uno standard poco desiderato?

Written By Unknown on Sabtu, 13 Oktober 2012 | 23.59

Come era prevedibile la funzionalità Do Not Track abilitata di default in Internet Explorer 10 sta sollevando parecchie critiche, e il fronte più attivo in questo momento è quello dell'industria pubblicitaria. Andiamo per gradi esponendo la situazione nel modo più chiaro e sintetico possibile, e siamo convinti che ognuno poi giungerà a semplici conclusioni.

Do Not Track è una funzionalità prevista da molti browser che intende offrire all'utente un maggior livello di protezione per quanto riguarda la propria privacy e le risorse visualizzate online. In pratica abilitando Do Not Track il proprio browser invia al server su quale si trova il sito web che si intende visitare l'informazione che l'utente non vuole essere tracciato. A questo punto, attenzione questo è un passaggio importante della vicenda, se sul server è prevista l'opzione di non tracciamento - si tratta di un vero e proprio standard - la richiesta dell'utente viene accolta. In caso contrario l'utente continua a navigare e il server o i vari servizi dedicati procedono al loro lavoro di tracking.

Quindi, Do Not Track si compone di una componente lato client che può essere attivata o meno dall'utente e di una componente lato server. Nel caso di Internet Explorer 10 l'abilitazione di questa funzione è attiva di default e anche questo dettaglio in passato ha sollevato critiche: in quel frangente si sosteneva che veniva meno la consapevolezza dell'utente. Il vero anello debole della catena rimane però il server che deve essere in grado di gestire in modo corretto anche le richieste di Do Not Track.

In USA negli ultimi gioni la ANA  Association of National Advertisers ha inviato a Microsoft una lettera aperta criticando la scelta di abilitare di default Do Not track in Internet Explorer 10. Il documento è reperibile qui e il punto di vista dell'associazione è molto categorico. Per Do Not Track è in atto un processo di standardizzazione ben preciso che però, pare, prosegue molto a rilento. E il fatto che si associ Do Not Track a Internet Explorer è altrettanto evidente: il browser Microsoft è al momento il più diffuso e la futura versione 10 abiliterà l'opzione di default.

In Europa è Il vice-presidente della Commissione Europea Neelie Kroes a prendere posizione, bacchettando un po' tutti e dalle parole riportate qui non traspare un particolare ottimismo. Per Neelie Kroes va compiuto un passo importante che preveda anche una nuova cultura aziendale rispettosa anche delle problematiche di tracciamento e privacy degli utenti; questa evoluzione è peraltro prevista da una recente direttiva comunitaria che intende regolamentare proprio le modalità di gestione dei cookies.

Per Neelie Kroes i lavori non procedono nel modo corretto e se la prende direttamente con il World Wide Web Consortium (W3C) per i ritardi e per come viene gestito il processo di standardizzazione. L'esponente della commissione europea sottolinea poi come anche la Federal Trade Commission condivida le medesime critiche. Qui di seguito un passaggio importante del discorso:

I said it last June, and I said it in January. Loud and clear. But, for the avoidance of doubt, I will say it again today: the DNT standard must be rich and meaningful enough to make a difference, when it comes to protecting people's privacy.

Senza mezzi termini e con assoluta decisione viene ribadito il valore del Do Not Track e della necessità di intervenire in un ambito nel quale al momento gli interessi economici hanno dettato le regole.


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