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Il GPS funziona anche per la navigazione all'interno di edifici

Written By Unknown on Sabtu, 28 Juni 2014 | 23.59

Anche Microsoft Research è interessata allo sviluppo di una soluzione per la localizzazione di un dispositivo all'interno di un edificio. La considerazione fatta dagli sviluppatori è molto semplice e condivisibile: mentre l'ambiente esterno - sia esso urbano o rurale - è ampiamente coperto dai sistemi di localizzazione, altrettanto non si può dire per le aree interne. Ma è proprio in queste aree che gli individui trascorrono gran parte del proprio tempo.

Il sistema GPS ha portato con sé un forte e rapido sviluppo delle tecnologie di localizzazione: si pensi solo che un sistema nato con fini puramente militari è stato poi utilizzato per applicazioni di sicurezza e in ambiente outdoor, per poi trovare massima applicazione in applicazioni di navigazione stradale o di natura commerciale.

La localizzazione con il sistema GPS si basa sulla ricezione del segnale radio inviato da una costellazione di satelliti: il ricevitore processa il segnale RF proveniente da più fonti - almeno 3 - ed è così in grado di calcolare le coordinate del punto. La condizione necessaria è che il ricevitore GPS possa ricevere i segnali radio, quindi in ambiti nei quali sia ha solo una parziale vista del cielo la localizzazione diviene problematica, e pressoché impossibile all'interno di edifici.

Uno studio di Microsoft Research denominato COIN-GPS mette però in discussione questo aspetto considerando non impossibile ma semplicemente difficile ricevere i segnali radio GPS all'interno di edifici. Ecco quindi che viene proposto un nuovo modo di ricevere questi segnali, una soluzione basata su un array di 16 antenne collocate su un dispositivo quadrato dal lato di 25 centimetri.

Questa soluzione di antenna ad alto guadagno offre la possibilità di processare in modo differente il segnale ricevuto utilizzando risorse in cloud, quindi svincolando il dispositivo mobile dal gravoso lavoro di calcolo. Le elaborazioni effettuate considerano le caratteristiche del fix disponibile, combinano tra loro differenti fix ottenuti in momenti differenti e in base a ciò viene elaborata una stima della posizione possibile. L'utilizzo poi di altri dati eventualmente disponibili - sensori accelerometrici ad esempio - permetterebbe di migliorare la qualità della localizzazione. Altri dettagli sono disponibili a questo indirizzo (PDF).

Le dimensioni del dispositivo che integra le antenne fanno supporre che ci si trovi ancora in uno stadio di sviluppo, ma i ricercatori sono convinti di poterne ridurre l'ingombro nelle successive fasi di lavoro. Con l'adozione poi del nuovo sistema GPS III - che promette una maggior potenza del segnale radio - la soluzione di Microsoft Research dovrebbe offrire migliori prestazioni. Un limite del progetto COIN-GPS, infatti, è insito proprio nella qualità dei fix: avendo ad esempio al di sopra del dispositivo più di un piano, il segnale radio risulta eccessivamente attenuato. Quindi, le migliori caratteristiche promesse da GPs III fanno ben sperare.

Anche altri gruppi di lavoro si sono interessati al problema della localizzazione all'interno di un edificio. In tutti i casi ci si è basati su differenti processi di analisi applicati a svariate tipologie di segnali radio, ma una delle applicazioni più diffuse utilizza la presenza di hotspot per segnali Wi-Fi. Conoscendo con esattezza la posizione geografica dell'hotspot e processando la qualità del segnale, e combinando poi tale analisi con altre analoghe, viene determinato il punto.

Queste soluzioni hanno però il difetto di dipendere da infrastrutture gestite da terze parti - hotspot - la cui disponibilità può non essere garantita. L'approccio del progetto di Microsoft Research si basa invece su tecnologie messe a disposizione da altri ma comunque con un livello di affidabilità elevato.


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Al Google I/O 2014 arriva Android L - TGtech

Si conclude una settimana ricca di novità per gli appassionati di tecnologia e come di consueto vi proponiamo in TGtech una sintesi dei principali argomenti. Si comincia con Google I/O 2014, un evento che il colosso di Mountain View dedica agli sviluppatori ma in cui non disdegna di presentare importanti novità.

Per l'edizione di quest'anno c'è stato l'annuncio di Android L che rappresenta una vera e propria rivoluzione nel panorama dell'androide verde. Oltre a questa novità sono ancora gli smartwatch e i dispositivi wearable a occupare la scena. Davide Fasola ha seguito l'evento e ci propone una sintesi dettagliata.

A Lipsia si è da poco concluso un importante evento dedicato al supercomputing durante il quale AMD, Intel e NVIDIA hanno mostrato importanti novità. Anche il nostro Paese non sfigura: infatti, tra le prime aziende a presentare soluzioni basate sulle più recenti tecnologie di GPU computing troviamo E4 che propone anche le particolari soluzioni Arka con SoC NVIDIA Tegra 3 e scheda video NVIDIA. A Paolo Corsini lasciamo il compito di fare il punto su questo interessante evento.

Con Nino Grasso conosceremo invece Nokia X2, il più recente modello a basso costo presentato da Microsoft e basato su sistema operativo Android ma con un'interfaccia grafica assai simile a quella di Windows Phone. Per quanto riguarda le novità di prodotto in TGtech vi parliamo anche della nuova full-frame di Nikon. Si tratta del modello Nikon D810 che propone un set di interessanti novità per i fotografi più esigenti; anche il prezzo, ovviamente, è da top di gamma.

Nel 1958, Jack Kilby, negli stabilimenti di Texas Instruments, ha realizzato il primo microchip della storia: si trattava di un wafer in germanio con fili in oro, montato su una lastra di vetro e incorporato in un blocco di plastica trasparente: quel componente vale oggi 1 milione di dollari ma apprendiamo gli altri dettagli relativi all'asta di Christie's in cui il prototipo è stato proposto dalle parole di Nino Grasso.

La puntata di TGtech si conclude con un pezzo curato dal secondo fratello Grasso presente in redazione: a Rosario lasciamo il compito di parlarci di Crytek e, purtroppo, in questa occasione non per un nuovo annuncio ma per alcuni problemi di natura economica che stanno coinvolgendo l'azienda.


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Transistor vacuum-channel, dalle valvole la strada per il futuro

Uno dei principali motori dell'innovazione tecnologica nel campo dei circuiti integrati è la ricerca di sempre maggior velocità computazionale unita a consumi sempre più bassi. Maggiori prestazioni, da un lato, perché la potenza di calcolo apre la strada a nuove applicazioni, e maggior efficienza dall'altro, perché un minor consumo energetico si traduce in maggiore autonomia operativa dei dispositivi portatili e minori costi d'esercizio per le installazioni fisse, come i server e i datacenter.

Il cuore dei circuiti integrati è il transistor, un componente elettronico a tre terminazioni denominate gate, source e drain. La particolarità del transistor sta nel fatto che una tensione applicata al gate controlla la quantità di corrente (un flusso di elettroni) che passa tra source e drain. E' questo preciso comportamento che permette al transistor di fungere da amplificatore di segnale o da interruttore.

Nel corso degli ultimi anni l'innovazione tecnologica dei circuiti integrati è stata sinonimo di miniaturizzazione, ovvero della ricerca spasmodica della riduzione delle dimensioni dei transistor (specificheremo meglio in seguito) poiché questa si è rivelata essere la strada più facile per consentire ai transistor di poter essere accesi e spenti più velocemente, di operare a bassi consumi (minor corrente per il loro funzionamento) e di condensarli in quantità elevate su un chip di silicio.

Questa strada sta però rapidamente avvicinandosi al raggiungimento dei limiti fisici: i transistor convenzionali non potranno diventare molto più piccoli di quanto già possibile oggi. Ecco quindi che le attività di ricerca si spostano sullo studio di nuovi materiali e nuove strutture, per cercare di superare questi limiti. L'approccio ora è quello di ricercare una maggiore mobilità degli elettroni: grafene, nanotubi di carbonio, nanocavi sono tutti progetti che vanno in questa direzione e ai quali aziende e atenei attorno al mondo stanno lavorando con grande intensità.

In questo si innesta un nuovo filone della ricerca tecnologica: l'Ames Research Center della NASA sta infatti lavorando da qualche anno allo sviluppo di un nuovo concetto di transistor, chiamato transistor vacuum-channel. Si tratta di una ricerca ancora in fase iniziale, ma che ha già permesso di realizzare alcuni prototipi capaci di operare 10 volte più velocemente rispetto ai normali transistor in silicio con la potenzialità di operare a frequenze nell'ordine dei terahertz, ben al di là della portata di qualsiasi dispositivo a stato solido di oggi. I transistor vacuum-channel sono inoltre molto più tolleranti al calore e alla radiazione. Per comprendere più a fondo questo nuovo tipo di transistor è necessario fare qualche passo indietro e risalire al predecessore del transistor: la valvola termoionica o tubo a vuoto.

La valvola termoionica è un particolare dispositivo, che può ricordare una lampadina nell'aspetto, costituito da un involucro (vetro, ceramica o metallo) nel quale viene praticato il vuoto e dove si trovano un filamento metallico e una serie di elementi collegabili dall'esterno. Transistor e valvole, ad una prima occhiata, possono sembrare dispositivi senza alcuna attinenza. In realtà sono molto più simili di quanto si possa immaginare. Anche la valvola, come il transistor, è un dispositivo a tre terminazioni (griglia, catodo e anodo) e anche la valvola può fungere da amplificatore di segnale o da interruttore. Il funzionamento è infatti il medesimo: la tensione applicata alla griglia controlla la quantità di corrente che passa tra catodo e anodo.

Vi è tuttavia una differenza sostanziale nel modo in cui la corrente elettrica fluisce in una valvola rispetto ad un transistor. In quest'ultimo la corrente è il passaggio di elettroni dalla source al drain attraverso il materiale solido semiconduttore che li separa, mentre nella valvola è il riscaldamento del catodo a causare l'emissione di elettroni nel vuoto circostante per effetto termoionico.


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Come installare Android L sui dispositivi Nexus compatibili

Android L è già disponibile al download in versione Developer Preview. Si tratta della nuova major release del sistema operativo mobile di Google che introduce un'interfaccia grafica del tutto nuova, oltre a molteplici affinamenti sotto la scocca. Per maggiori dettagli sulle novità di Android L vi rimandiamo in questa pagina.

Android L

Prima di scaricare la Developer Preview bisogna smorzare un attimo gli entusiasmi:

  • Quella attualmente disponibile è una versione preliminare, estremamente instabile e assolutamente non consigliabile per l'uso quotidiano.
  • Il processo di installazione non è per tutti gli utenti. Bisogna inserire linee di comando e seguire procedure complesse se qualcosa va male.

Attraverso i link ufficiali che proponiamo di seguito è possibile forzare l'update manualmente, mediante una procedura che consigliamo solamente agli utenti più esperti. Hardware Upgrade declina ogni responsabilità per quanto riguarda danni dovuti all'errata installazione dell'aggiornamento.

Nexus 5 "Hammerhead": Android L [Link per il download]

Nexus 7 2013 (Wi-Fi) "Razor": Android L [Link per il download]

Per installare l'aggiornamento bisogna procedere con i passi seguenti, seguendo la procedura ufficiale proposta da Google. L'aggiornamento richiede gli Android SDK installati sul desktop e, nello specifico, il tool fastboot:

  1. Decomprimere il pacchetto scaricato nella cartella in cui abbiamo i driver di fastboot
  2. Spegnere il dispositivo
  3. Collegare il dispositivo al computer tramite cavo USB
  4. Entrare nella modalità fastboot: su Nexus 5 tenere premuti contemporaneamente i due tasti volume e quello d'accensione fino all'accesso alla modalità fasboot
  5. Se necessario, sbloccare il bootloader: da PC eseguiamo il prompt dei comandi (Windows+R e digitare cmd.exe) e, dalla cartella in cui abbiamo gli SDK, digitare: fastboot oem unlock (confermando sul dispositivo, verranno cancellati tutti i dati immagazzinati
  6. Sbloccato il bootloader, eseguire il file "flash-all.bat" e, al termine, digitare: fastboot reboot

Una volta terminato il lavoro dello script e installato Android L sul proprio dispositivo è bene lanciare nuovamente il dispositivo nella modalità fastboot ed eseguire il comando fastboot oem lock per bloccare nuovamente il bootloader.


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Nexus 6 ci sarà: Google smentisce ogni indiscrezione

Sono emerse numerose voci riguardo ad una presunta cancellazione della famiglia Nexus da parte di Google. Attraverso la realizzazione di un nuovo programma chiamato Android Silver, la società avrebbe dismesso i prodotti caratterizzati dalla presenza di Android "puro", in favore di una nuova famiglia di prodotti di terze parti, anche se parimenti controllati dalla stessa Google.

Google LG Nexus 5

Con il nome Nexus si sono contraddistinti alcuni fra i migliori dispositivi mobile degli ultimi anni, caratterizzati da un rapporto qualità/prezzo elevato e caratteristiche interessanti. Basati su una versione non personalizzata di Android, i dispositivi della famiglia Nexus traggono beneficio da un software estremamente ottimizzato, con il quale offrono la migliore espressione possibile di Android a volte anche su hardware non di primissimo livello.

È stato proprio questo il motivo per cui molti utenti affezionati della serie Nexus hanno accolto di malumore le novità, privati (forse) di una delle famiglie di maggiore successo per gli utenti più navigati (a livello commerciale i Nexus non sono mai stati dispositivi dirompenti). Tuttavia, Google ha cessato il silenzio con le parole di Dave Burke, Engineering Director, che ha smentito ogni rumor riguardo alla presunta eliminazione della famiglia di dispositivi Nexus, prevista per il prossimo futuro.

"La gente si entusiasma su cose astratte e dimentica il motivo per cui facciamo le cose", sono le parole del dirigente di BigG. "Siamo ancora impegnati sulla famiglia Nexus". Burke non può rivelare dettagli sul progetto Silver, ma può confermare che sarà un progetto parallelo a Nexus, e non qualcosa che esclude la possibilità di vedere nuovi dispositivi della celebre serie.

"La gente parla della morte dei Nexus perché c'è qualcos'altro e pensano che questo si traduca con la fine del brand", continua Burke. "Ma questa è una riflessione totalmente erronea, in questo caso". Quando gli ingegneri di Google scrivono il codice di una nuova versione di Android, un altro team lavora in parallelo su un dispositivo hardware in grado di supportare appieno le novità della nuova versione. Si tratta di un modus operandi storico di Google che, a detta di Burke, non cambierà nel prossimo futuro.

In conclusione, Nexus 6 ci sarà, anche se forse non sarà LG a produrlo.


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Elite Dangerous: una delle serie più amate torna con la Premium Beta

Nel corso dell'E3 2014 si è parlato molto di Elite Dangerous, presente nella famosa kermesse losangelina in abbinamento all'Oculus Rift. Il visore di realtà virtuale ha reso il simulatore di combattimento e di commercio spaziale ancora più realistico e godibile.

Elite Dangerous

A Los Angeles era possibile provare la Premium Beta del simulatore di Frontier Developments, accessibile comunque anche da casa per tutti coloro che partecipano al finanziamento pubblico.

Elite Dangerous è basato sugli elementi tipici della serie, che ricordiamo esistere dal 1984: il giocatore, ovvero, deve preparare la propria nave spaziale e avventurarsi nella galassia più profonda. Può decidere di avere un atteggiamento criminale, oppure di rimanere sulla strada della legalità. Può commerciare, attaccare le fregate commerciali pacifiche, fare il cacciatore di taglie e svolgere delle missioni di assassinio.

Il simulatore si caratterizza anche per una riproduzione accurata sul piano scientifico della Via Lattea reale e di altri sistemi solari. Secondo il trailer che riportiamo in questa stessa pagina, sono annoverati in Elite Dangerous ben 400 miliardi di sistemi solari. Ognuno di loro può essere liberamente esplorato dal giocatore, che può imbattersi in altri avventurieri spaziali in carne ed ossa, essendo Elite Dangerous basato su un mondo di gioco online persistente.

Frontier parla di ricostruzione accurata perché i pianeti sono riprodotti in scala 1:1 rispetto alle dimensioni reali. I giocatori, inoltre, non solo possono visitare gli interni delle navi, ma possono andare liberamente in giro per le stazioni spaziali e ammirare le navi dall'esterno, anche per praticare eventuali riparazioni. Si può percorrere a piedi anche la superficie dei vari pianeti e, se si vuole, cacciare in prima persona enormi e selvagge creature.

Sebbene sia un MMO, Elite Dangerous offre diversi contenuti affrontabili anche da soli. Inoltre, le azioni dei giocatori hanno degli effetti sull'universo di gioco, mentre alcune quest possono essere generate dinamicamente dal motore di gioco.

"Immaginate cosa si possa creare oggi, spremendo completamente i PC più all'avanguardia per creare un Elite o un Frontier moderno", stuzzicava così i palati dei suoi fan David Braben al momento del lancio della campagna Kickstarter per Elite Dangerous. "Non è solo una questione di prestazioni, anche se siamo in grado di creare delle cose visivamente splendide, ma c'è anche la possibilità di testare il modo in cui funziona oggi la rete. Anche perché internet non esisteva ai tempi di Frontier".

Si tratta dello stesso Braben che ha creato l'originale Elite, ovvero una leggenda per il mondo dei videogiochi. Quel gioco, progettato insieme a Ian Bell e prodotto dalla Acornsoft per i BBC Micro, nel 1984 iniziò a segnare un'epoca, anche perché era uno dei primi prodotti in grafica tridimensionale e con un mondo di gioco generato proceduralmente. Elite fu convertito per quasi tutti i formati, fin quando nel 1993 arrivà il suo seguito, un altro gioco mitico, Frontier.

Nel 2012 Braben ha deciso di tornare nel mondo dei videogiochi, dopo essersi dedicato ad altri progetti come quello per il micro-computer Raspberry Pi, e lo ha fatto chiedendo ai giocatori un finanziamento di 1,2 milioni di sterline proprio tramite Kickstarter.

Oggi il progetto va a gonfie vele come ha dimostrato anche la sua presenza all'E3. I giocatori si stanno letteralmente svenando per supportare Braben e soci, anche perché per accedere alle beta di cui abbiamo parlato servono ben 120 euro. Ma tantissimi fan stanno supportando il progetto, e non si fermano certo alle prime difficoltà.

Difficoltà che potrebbero rispondere anche al nome di Star Citizen, ovvero l'equivalente di Elite Dangerous firmato da un'altra grande mente del mondo dei videogiochi, Chris Roberts.


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I 6 trucchi psicologici alla base del successo di Angry Birds e Candy Crush

È molto difficile spiegare perché giochi apparentemente molto semplici, come Angry Birds e Candy Crush Saga, abbiano un successo così virale. Si tratta molto spesso di prodotti che differiscono da titoli già esistenti solo per piccoli particolari, il che rende ancora più difficile non solo capire perché ottengano così tanto successo ma anche determinare in fase di pre-produzione quali debbano essere gli elementi vincenti sui quali costruire le caratteristiche di gioco.

Angry Birds e Candy Crush, come alcuni giochi Supercell, sono però delle vere e proprie macchine da soldi, che hanno consentito ai loro produttori di quotarsi in borsa e di ottenere utili importantissimi, a fronte anche di investimenti irrisori. Il solo Candy Crush, ad esempio, ha generato oltre 1,5 miliardi di dollari nel 2013.

Il Guardian ha cercato di capire questi fenomeni interpellando lo psicologo Simon Moore, insieme agli sviluppatori Steve Stopps, Nic Williams e Jonathan Evans di Lumo Developments, esperti di regole nascoste nel design di gioco dei titoli casual.

Accettare un ruolo subordinato - "Quando costruisci un gioco basato su sessioni brevi devi innanzitutto lasciare da parte il tuo ego", ha detto al Guardian Williams. I migliori designer di casual game non danno mai per scontato che le attenzioni dei giocatori siano completamente focalizzate sul gioco, perché durante il gameplay si possono trovare nella metro o indaffarati nelle mansioni quotidiane. "Quando progetti il gioco devi tenere conto di questo livello di attenzione parziale. Il giocatore deve essere in grado di interagire con una sola mano".

Secondo Moore, gli sviluppatori di giocatori casual potrebbero richiedere ai giocatori una sorta di pre-customizzazione che possa aiutare a profilarli meglio. "Sarebbe importante fornire informazioni personali che possano consentire agli sviluppatori di personalizzare il gioco su misura in modo da incrementare l'engagement. Ad esempio, si potrebbe adattare il colore di certe location di gioco per riflettere meglio la personalità del giocatore. In questo modo, inoltre, gli sviluppatori si mostrerebbero interessati ai gusti dei giocatori", conclude Moore.

Abile uso del colore - "Varie combinazioni di colore possono avere effetti diversi sull'esperienza di gioco e sul comportamento dei giocatori", dice Moore. "La ricerca psicologica si sta concentrando in particolar modo sugli effetti che hanno i colori sulle nostre vite. La ricerca, ad esempio, ci dice che la gente mangia meno se il cibo si trova su un piatto blu piuttosto che su un piatto bianco. Sappiamo anche che la gente trova più sexy un esponente del sesso opposto che si trova a ridosso di un muro rosso".

"Sappiamo che una persona estroversa risponde in maniera diversa rispetto a una persona introversa alle diverse combinazioni di colori negli ambienti. Abbiamo notato, ad esempio, che alcuni giocatori di rpg fantasy spendono più moneta in-game quando si trovano all'interno di location con particolari combinazioni di colore".

Evitare contenuti troppo emozionanti - I giocatori casual non hanno la stessa propensione dei giocatori hardcore, spiega ancora il Guardian, e non si fanno coinvolgere come questi ultimi o nelle stesse situazioni. Moore sostiene che per uno sviluppatore di giochi casual sarebbe meglio concentrarsi su quelle che definisce "emozioni positive di basso livello".

"Creare giochi troppo eccitanti a volte è controproducente", spiega Moore. "Porta a spendere molta energia, sia fisica che psicologica, mentre periodi di coinvolgimento prolungati producono stanchezza e fatica. Per i casual gamer sono più indicate quelle esperienze che li fanno sentire sicuri, felici e soddisfatti". Devono insomma ottenere dei risultati facili senza esporsi e faticare troppo. "Non dico che i videogiochi non debbano essere emozionanti, ma che quelli troppo adrenalinici rischiano di allontanare psicologicamente i giocatori dall'esperienza".

Invertire il flusso - Un'altra regola fondamentale per i ragazzi di Lumo Developments riguarda un processo che definiscono "inversione del flusso". "La classica dottrina dei videogiochi vuole che i giocatori si impegnino in una sfida, e ottengano la giusta ricompensa, ma noi abbiamo ribaltato questo concetto", ha detto Stopps al Guardian. "Nel nostro gioco si parte subito con una ricompensa, anche se il giocatore non ha ancora fatto nulla".

Attingere dal conscio e dall'inconscio - "Usiamo due sistemi decisionali", dice Moore. "Il primo è subconscio e intuitivo (rapido) e il secondo è più metodologico e ragionato (lento). I giochi che incorporano entrambi i sistemi offrono l'esperienza di gioco migliore, secondo me, in quanto rispecchiano il modo in cui il giocatore si approccia cognitivamente con il mondo reale".

"Così, decisioni rapide come 'resistere e combattere o correre e nascondersi?' sono tipiche del primo sistema, mentre quelle che includono domande del tipo: 'come farò a guadagnare abbastanza soldi per comprare quell'elmo cornuto tempestato di gioielli?' ci danno un senso di finalità e realizzazione, e sono tipiche del secondo sistema. Skyrim è un ottimo esempio, così come World of Tanks".

Capire le differenze culturali - Secondo Moore, ci sono differenze nel modo in cui nazionalità diverse si confrontano con i giochi casual. Se lasciati liberi in un gioco senza indicazioni, giocatori inglesi e giapponesi tendono a spostarsi secondo una direzione oraria, mentre gli americani si spostano in senso antiorario.

"Fra l'occidente e l'oriente ci sono grosse differenze", dice Moore. "Giochi di squadra e a clan sono molto più poolari in oriente, che in occidente. Sappiamo anche che quando i giochi hanno modalità multiplayer online, la maggior parte dei giocatori occidentali continuano a giocare in maniera individuale all'interno della squadra (mostrano un comportamento più egoista), mentre i giocatori orientali cercano di compiere azioni a beneficio dell'intera squadra, anche se questo conduce ad una sconfitta personale".

"Sappiamo anche che la gente identificabile gioca in maniera diversa rispetto alla gente che resta anonima. Ciò è particolarmente vero per le giocatrici - una ricerca suggerisce che le donne che giocano giochi fantasy o first-person shooter si comportano in maniera aggressiva come uomini quando è loro permesso di rimanere anonime, ma quando sono identificate come donne tornano ad operare con comportamenti meno rischiosi".


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EZ CD Audio Converter

Written By Unknown on Sabtu, 21 Juni 2014 | 23.59

scheda aggiornata 1 giorno fa

Questo software, noto in precedenza con il nome di Easy CD-DA Extractor, permette di estrarre le tracce dai CD audio e successivamente scriverle su CD con il software stesso.


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LibreOffice 4.2.5

scheda aggiornata 1 giorno fa

Utility di produttività personale compatibile con la maggior parte delle suite office disponibili sul mercato; è completamente gratuita, disponibile per varie piattaforme e liberamente distribuibile.


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Bungie ha dato un contributo per adattare il DualShock 4 agli shooter

Bungie ha dato un contributo per adattare il DualShock 4 agli shooter

"Bungie e Sony hanno collaborato a lungo per assicurarsi che il gamepad di PS4 fosse adatto al gameplay degli shooter e, in particolare, di Destiny."

Eric Osborne, head of community di Bungie, ha detto a TechRadar che Sony è stata un "buon partner" fin dall'inizio dei lavori su Destiny.

Destiny

"Abbiamo capito sin da subito che la loro visione combaciava con la nostra", sono state le parole di Osborne. "Abbiamo collaborato su alcuni elementi chiave del gioco e anche sul controller. Nella fattispecie, ci siamo assicurati che il DualShock 4 fosse adatto agli shooter, senza sottovalutare l'importanza degli aspetti social".

Pare si sia trattato di una collaborazione bidirezionale, visto che Bungie ha dato dei suggerimenti anche sull'hardware di PS4. Il che è di particolare rilievo se si considera che Bungie è stato uno studio di proprietà di Microsoft fino al 2007.

Destiny metterà a disposizione degli utenti PS3 e PS4 dei contenuti esclusivi, nello specifico una missione della modalità Assalto ambientata su Marte, una mappa per il multiplayer competitivo e una selezione di armi, oggetti e navi.

Per tutti i dettagli consultate l'approfondita anteprima di Destiny che abbiamo pubblicato da poco.


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Yo: l'app da 1 milione di dollari già violata da adolescenti

Sviluppata in sole otto ore, Yo è un'app divenuta virale nei giorni scorsi, a seguito della diffusione della notizia riguardo all'ingente investimento ricevuto, pari a un milione di dollari. Yo non fa praticamente nient'altro che inviare una notifica al destinatario iscritto al servizio contenente la scritta Yo.

Yo, violata

Nonostante la sua semplicità, l'applicazione di Or Arbel è stata presa di mira da un gruppo di studenti del Georgia Tech college. Questi sono riusciti ad avere accesso all'intero database contenente i numeri di telefono degli utenti iscritti: "Ho appena mandato un messaggio al fondatore, che mi ha risposto con una chiamata", sono le parole di chi ha effettuato l'attacco.

Gli studenti possono inoltre "mandare Yo" a qualsiasi utente, e possono mandare notifiche push personalizzate con qualsiasi testo. L'app è stata violata anche da un altro utente che ha pubblicato una foto su Instagram di un messaggio personalizzato come dimostrazione. Sono state pubblicate online anche altre violazioni di minore entità: Hako di Vine ha sostituito il suono Yo! della notifica con il ritornello della canzone "Never Gonna Give You Up" di Rick Astley, divenuta ormai un tormentone su YouTube.

Lo stesso Arbel ha già risposto dichiarando che l'applicazione ha avuto "problemi di sicurezza", e di essere al lavoro sulla correzione delle vulnerabilità, fra cui alcune sono già state sistemate. Lo sviluppatore non può naturalmente rivelare quali siano le falle non ancora corrette, su cui sta lavorando insieme a un team specializzato in sicurezza informatica.


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Fire Phone di Amazon, programma sostituzione iPhone e Crackdown sul cloud in TGtech

Il TGtech di oggi non poteva che iniziare con Amazon Fire Phone, il dispositivo con il quale Amazon entra convintamente nel settore degli smartphone. Nel corso di un evento svoltosi in settimana a Seattle, infatti, Jeff Bezos, CEO di Amazon, ha annunciato il nuovo Fire Phone, la cui caratteristica principale è la Dynamic Perspective, un approccio esclusivo per cercare di riprodurre un'interfaccia utente tridimensionale, rifinendo il concetto di parallasse utilizzato su iOS 7 da Apple.

Amazon Fire Phone

Si passa poi al programma di sostituzione di alcuni caricabatterie da 5W di iPhone 3GS, iPhone 4 e iPhone 4S venduti da ottobre 2009 a settembre 2012. Circa il 10% di questi caricabatterie, infatti, sarebbe a rischio surriscaldamento e incendio in "rari casi". I modelli sottoposti al nuovo programma di sostituzione sono contrassegnati con il nome Model A1300, e caratterizzati dalla scritta CE in grigio (a proposito, caro Bordin, io non ho mai avuto il 3GS ndpWi).

Caricabatterie iPhone

Non potevamo trascurare nemmeno il passaggio al brand Microsoft Mobile. In seguito all'acquisizione di Nokia da parte di Microsoft ufficializzata lo scorso autunno e perfezionata nel mese di aprile, infatti, Nokia è definitivamente diventata Microsoft Mobile. Gli accordi porteranno Nokia ad essere una costola di Microsoft, che potrà disporre di un team interno per la produzione di smartphone Windows Phone proprietari.

Per quanto riguarda le novità da Adobe, è stata rilasciata in settimana la versione 2014 della sua Creative Cloud: 14 nuove versioni di App per desktop, 4 nuove App mobile e hardware dedicato per iPad.

Adobe Creative Cloud

Infine, abbiamo il solito angolo dei videogiochi con altre notizie provenienti dall'E3 di Los Angeles. Alla conferenza Xbox all'E3 un ruolo rilevante, nella parte finale dell'evento, quella più delicata, è stata riservata al nuovo Crackdown. Questo titolo è interessante soprattutto per come sfrutterà il cloud per migliorare le prestazioni.

Crackdown


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ART in via predefinita sulla prossima versione di Android

"Dalvik è morto, lunga vita a Dalvik!": la frase è stata scritta all'interno delle più recenti modifiche al codice AOSP di Android che imporranno ART come runtime compiler predefinito, presumibilmente dalla prossima versione del sistema operativo.

Come attivare ART su dispositivi Nexus

Storicamente Android utilizza Dalvik, mentre ART ha fatto capolino sulle versioni non personalizzate di Android KitKat, a partire dalla prima release (4.4). Le differenze fra i due runtime compiler sono sostanziali: Dalvik è un compilatore Just-In-Time (JIT), mentre ART Ahead-Of-Time (AOT).

Con ART, parte del codice dell'applicazione verrà compilato durante l'installazione, fattore che determinerà vantaggi sensibili, ma anche alcuni svantaggi: sarà richiesto più tempo per installare le singole app, e dal 10 al 20% di spazio in più. Di contro, le prestazioni in apertura e la loro efficienza energetica miglioreranno di molto.

Il pensionamento della Dalvik era solo una questione di tempo, tuttavia con il passaggio ad ART si potrebbero verificare seri problemi di compatibilità con alcune app non ottimizzate per il nuovo compiler. Al momento non è dato sapere se Google deciderà di implementare le modifiche su una ipotetica versione 4.5 o 5.0 di Android, ma ne sapremo certamente di più con l'imminente Google I/O.

Chi possiede un dispositivo Nexus compatibile con Android 4.4 KitKat può già provare il nuovo compilatore e verificare i pro e i contro della nuova soluzione.


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Nintendo: gli Amiibo potrebbero incrementare significativamente le vendite del Wii U

Il presidente di Nintendo of America, Reggie Fils-Aime, ha detto a Polygon che la sua compagnia prevede di lanciare 10 Amiibo, ovvero i giocattoli basati su tecnologia Nfc che sfruttano la nuova Nintendo Figurine Platform, entro la stagione natalizia. Queste action figure saranno compatibili con il gioco Super Smash Bros. per Wii U e permetteranno ai giocatori di allenare e di usare in battaglia alcuni dei personaggi più famosi della tradizione Nintendo.

Amiibo

Nintendo ha mostrato alcuni di questi giocattoli all'E3, nello specifico relativi ai personaggi Mario, Pikachu e Pit, tra gli altri. "Penso che gli Amiboo potrebbero incrementare significativamente le vendite del Wii U", ha detto Fils-Aime. "Potrebbero essere un'importante opportunità di business".

Le action figure saranno utilizzate in altri giochi oltre a Super Smash Bros., da Mario Kart 8 a Yoshi's Wooly World, mentre nel 2015 ci saranno altri titoli compatibili, anche per 3DS. "Il catalogo delle action potenzialmente potrebbe ingrandirsi considerevolmente nel corso del tempo", sono ancora le parole di Fils-Aime.

Secondo Nintendo, questa linea di prodotti è ben diversa da quelle già esistenti e riguardanti Skylanders e Disney Infinity, principalmente perché si rivolge a un pubblico differente dal punto di vista demografico. "Sulla base delle caratteristiche dei giocattoli, pensiamo di poter raggiungere una tipologia di clientela più variegata, che coinvolge anche la ragazze, per via di personaggi come Peach e Yoshi, e i più grandi, e in questo caso penso a Samus".


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La ragione scientifica per cui i cavi degli auricolari si attorcigliano

Written By Unknown on Sabtu, 14 Juni 2014 | 23.59

Sotto i nomi di Dorian M. Raymer e Douglas E. Smith troviamo un nuovo studio atto a dimostrare il fenomeno dell'avviluppamento dei cavi delle EarPods, ovvero i nuovi auricolari che Apple fornisce in dotazione con iPhone e iPod. Alla base di questo fenomeno ci sarebbe una spiegazione scientifica, che i fisici hanno sintetizzato in un grafico.

A riportare la notizia è un divertito Jim Edwards di Business Insider, che scrive: "Accade a chiunque possieda un iPhone. Li estrai dalla borsa o da una tasca per ascoltare un brano o rispondere ad una chiamata, e gli auricolari sembrano cospirare contro di voi. Si sono aggrovigliati in un nodo così feroce che rischi di spezzare lo stesso cavo per disfarlo".

"Succede a tutti gli auricolari, non solo a quelli Apple", continua il giornalista di BI. "Ma i grovigli di iPhone sono più evidenti perché i cavi sono bianchi, come di consueto per Apple". Non sembrerà vero, ma l'argomento dei "grovigli dei cavi degli auricolari dell'iPhone" è diventato materia di dibattito alla University of California, in cui il Dipartimento di Fisica ha realizzato uno studio specifico.

Ricerca su aggrovigliamento dei cavi

La ricerca ha dimostrato che c'è un motivo specifico per cui questo accade. I nodi degli auricolari di iPhone sono dovuti alla lunghezza del filo e alla quantità di "agitazione" a cui vengono sottoposti. Mettendo in relazione i due fattori - lunghezza e agitazione - si scopre che la percentuale con cui si formano nodi e grovigli obbedisce ad un andamento statistico che descrive una curva.

Il documento, chiamato "Spontaneous knotting of an agitated string" dimostra il fenomeno: si scopre, così, che un cavo di lunghezza inferiore ai 46cm sarà in grado di non produrre grovigli in quasi alcuna circostanza, quando posto all'interno di una scatola rotante per un periodo di tempo stabilito dai ricercatori. È tra i 46 e i 150cm che aumenta drasticamente la percentuale con cui è possibile che si formi un nodo.

Con un cavo di lunghezza superiore a 150cm, la percentuale raggiunge il 50%. I due fisici hanno eseguito ben 3.415 prove per giungere ai risultati della stramba dimostrazione scientifica. Nello specifico, i cavi utilizzati per gli auricolari da Apple misurano 139 cm, per cui la percentuale con cui si forma un nodo è prossima al 50%, come è possibile notare dal grafico riportato nella pagina.

La ricerca dimostra che l'aggrovigliamento dei cavi non è dovuto esclusivamente all'imperizia da parte dell'utente, mostrando come l'annodatura possa avvenire anche in maniera del tutto spontanea, e indipendentemente da come lo stesso utente ha sistemato e riposto gli auricolari in tasca o nella borsa. Il motivo è relativo alla lunghezza e all'agitazione del "contenitore".

Apple fornisce auricolari con i propri prodotti a partire dal 2001, con il rilascio del primo iPod, modello che è stato sostituito dal 2012 con le nuove EarPods. Anche la società ha prestato attenzione al problema dell'aggrovigliamento, presentando un brevetto in cui venivano proposti cavi di diametro maggiore per prevenire piegature e nodi di varia natura.


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Sigma dp2 Quattro, il debutto ufficiale

Mtrading presenta oggi ufficialmente la Sigma dp2 con sensore a immagine diretta Foveon X3 "Quattro", di cui ci siamo già occupati in questa news concentrandoci, per ovvie ragioni, sul peculiare sensore. Oggi, con la presentazione ufficiale, sono state rese note tutte le specifiche della fotocamera, per cui ci è sembrato opportuno tornare sull'argomento.

Come per i modelli di prima generazione, rimane la scelta di dotare la fotocamera di ottica fissa, in particolare un 30mm F2.8 (equivalente a 45mm nel formato 35mm). Costituito da 8 elementi in 6 gruppi, con una lente asferica e tre lenti in vetro ad alta rifrazione, questo normale per APS-C promette grande nitidezza e un buon bokeh, grazie al diaframma a 9 lamelle.

Il particolare corpo è costruito interamente in lega di magnesio (ottimo), ospita un display da 3 pollici e 920.000 punti (standard) e un sistema AF è a rilevazione di contrasto a sole 9 aree (sotto la media). Interessante la modalità AF+MF che consente ritocchi manuali della messa a fuoco in qualunque momento, agendo sulla ghiera dell'obiettivo come accade sulle reflex in presenza di obiettivi con motore ad anello, ma questo non basta a risollevare un sottosistema che avrebbe potuto, a nostro avviso, offrire di più.

Non particolarmente ampie, rispetto ai concorrenti con CMOS tradizionale, nemmeno la gamma ISO, che va da 100 a 6400, né la gamma dei tempi, che si ferma a 1/2000 sec. La cadenza di scatto a piena risoluzione raggiunge i 3.5 fps per 7 fotogrammi consecutivi. Non si tratta certo, quindi, di una modello per fotografia sportiva, ma del resto questo lo si poteva dedurre già dalla focale.   

In compenso la dp2 dovrebbe riscattarsi quanto a qualità d'immagine e versatilità. Il sensore da circa 29 MPixel complessivi , circa 20 sul layer principale, è in formato nativo 3:2 ma consente di passare dal formato quadrato al 21:9, e registra RAW da 14 bit che, grazie alle peculiarità del sensore, possono essere elaborati per un efficace recupero della sovraesposizione già in-camera.

Dobbiamo purtroppo chiudere con un'ultima brutta notizia, data dall'autonomia di soli 200 scatti. Se altre debolezze le si possono perdonare più facilmente in virtù del probabile settore di impiego, questa è, a nostro avviso, meno compatibile con il pubblico di appassionati esigenti a cui indubbiamente Sigma si rivolge. Anche per circoscrivere il problema dell'autonomia può essere utile il mirino opzionale VF-41, un galileiano da montare sulla slitta porta accessori.


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Multa da 1 miliardo per Intel, iPhone 6 e Samsung Galaxy Note 4 in TGtech

Ben ritrovati con il settimanale appuntamento di TGtech. Per iniziare questa breve carrellata di notizie dal mondo delle nuove tecnologie abbiamo scelto di parlare dei problemi legali che hanno coinvolto Intel. Alessandro Bordin ci spiega nei dettagli la sentenza di appello proclamata dagli organi comunitari europei: si tratta del secondo giudizio di colpevolezza con una sanzione di 1 miliardo di dollari. Ora al colosso americano resta da scegliere se ricorrere all'ulteriore e ultimo grado di giudizio oppure pagare il dovuto.

Per la prima volta nella storia un computer ha veramente superato il test di Turing? Siamo davvero di fronte a una nuova fase dominata da macchine dotate di intelligenza artificiale? Se n'è diffusamente parlato nel corso della settimana: non sono mancate le critiche e le puntualizzazioni. Lasciamo a Nino Grasso il compito di spiegarci il tutto in TGtech.

Per quanto riguarda il mondo degli smartphone la settimana che si conclude oggi è stata dominata da indiscrezioni e anticipazioni relative a due grossi calibri del settore: Apple e Samsung. Per la casa coreana è stata la volta di Samsung Galaxy Note 4 che, stando alle indiscrezioni, avrà un display SuperAMOLED con risoluzione di 2560x1440 pixel, mentre la fotocamera stabilizzata meccanicamente avrà un sensore da 16Mpx.

Un selfie pubblicato da Jimmy Lin ha invece mostrato quello che potrebbe essere il nuovo iPhone 6. Si tratta ovviamente di informazioni non confermate ma la pop star taiwanese già in passato era stata in grado di svelare importanti indiscrezioni relative a prodotti Apple. A Davide Fasola lasciamo l'incarico di sintetizzare la notizia.

Con Roberto Colombo si parla invece della nuova fotocamera Panasonic Lumix FZ1000, una bridge in grado di gestire video con risoluzione 4K e dotata di sensore grande un pollice. Uno zoom ottico 16x (equivalente a 25-400mm) e un sistema di messa a fuoco DFD completano l'interessante dotazione di questa nuova fotocamera.

Di E3, uno dei principali appuntamenti annuali per appassionati e industria del gaming, se ne occupa Rosario Grasso. Nell'edizione 2014 abbiamo avuto diversi nuovi annunci, tra cui Rise of the Tomb Raider, Little Big Planet 3, Rainbow Six Siege e The Legend of Zelda per Nintendo Wii U. Ma non perdetevi neanche le nuove immagini di Halo 5 Guardians, Uncharted 4 e The Order 1886. Buona visione di TGtech e un buon fine settimana.


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Microsoft System Center 2012 R2: casi di studio concreti

Basandosi sulle possibilità di monitoraggio e gestione avanzata di Microsoft System Center 2012 R2, le medie e grandi aziende riescono a tenere sotto controllo la complessità di ambienti virtualizzati comprendenti centinaia o migliaia di servizi, garantendo un notevole risparmio sia in termini di costi che di risorse umane.

Bundesagentur für Arbeit

Emergono quindi interessanti casi di studio, come quello del portale del lavoro tedesco JOBBÖRSE gestito da http://www.arbeitsagentur.de, uno dei più importanti in Germania, che vanta una notevole banca dati di 3 milioni di candidati registrati e circa 800 mila visitatori al giorno. Oltre al portale, la società Bundesagentur für Arbeit (BA) si occupa di corsi, gestione del personale e altri servizi correlati. Le sfide tecniche per una azienda con tali numeri sono molto complesse e, nel caso specifico, si parla di un miglioramento netto nella gestione del Private Cloud tramite ottimizzazione dei meccanismi di segnalazione dei problemi al datacenter.

La rete informatica di BA è costituita approssimativamente da 10.000 server, 160.000 desktop e 16.500 apparati di rete distribuiti tra la sede centrale di Norimberga e le 156 agenzie diffuse su tutto il territorio. La maggior parte dei server gira su Windows Server 2008 R2, mentre circa il 30% si basa su Linux e Solaris, con un totale di 140 applicativi enterprise scritti in Java e alcuni servizi .Net.

Uno di questi applicativi .Net si avvale di Microsoft System Center 2012 R2 per fornire una soluzione chiamata Central Event Console. Questa console consente di raccogliere tutti gli eventi diagnostici dell'intera rete, compresi gli applicativi Java e le macchine Linux, e di presentarli in un unico punto centralizzato. A questo punto, l'esigenza di BA in fase di testing dell'applicativo console era quella di assicurarsi delle sue effettive performance e dell'affidabilità della reportistica.

Per risolvere questo problema, il team IT ha adottato con successo il componente Operations Manager di System Center, che si occupa di monitorare il funzionamento di tale software con possibilità di debug sulle singole righe di codice, e consente anche di effettuare operazioni di monitoring anche sugli applicativi Java preesistenti. Tra i benefici riscontrati, tramite l'analisi a livello di codice, ci sono stati diversi interventi di fix che hanno consentito di raggiungere performance praticamente real time nel reporting degli eventi di diagnostica.

Mitchells and Butlers

Una nota catena di ristoranti, pub e bar inglese, che conta circa 1600 esercizi commerciali, ha recentemente dotato lo staff dei propri esercizi commerciali di dispositivi Apple iPod Touch (iOS) e Samsung Galaxy Tab (Android) muniti di apposite app per gestire le ordinazioni e inviarle automaticamente alla cucina. La configurazione e l'aggiornamento dei software viene gestito in remoto tramite l'accoppiata di Windows Intune e il componente Configuration Manager di System Center 2012 R2.

Il primo si occupa del remote management di tutti i dispositivi mobili e agganciandosi al Configuration Manager consente l'accesso ad un unico pannello di controllo, abilitato anche alla configurazione remota dei PC, semplificando così le varie operazioni di aggiornamento e deploy remoto che viene affidata ad un piccolo team IT. In totale vengono così gestiti circa 8500 device mobili e 6500 altri device aziendali tra Desktop e Portatili, grazie all'ambiente ibrido di Windows Intune e Configuration Manager.

VNG

VNG, la principale compagnia di digital content delivery Vietnamita, basa le sue operazioni su una rete mista di macchine virtuali Linux e Unix che utilizzano soluzioni VMware. La difficoltà principale di questa infrastruttura stava nella costante presenza dei tecnici IT per il monitoraggio manuale di tutti gli host, con serie ripercussioni sull'efficienza e la continuità del servizio.

La soluzione adottata consiste nell'impiego di Virtual Machine Manager, uno dei componenti di Microsoft System Center 2012, per monitorare lo stato dei servizi virtualizzati in modo efficiente. Inoltre tramite Operations Manager sono riusciti ad ottimizzare il software, un ambiente eterogeneo di applicativi .Net, Java e PHP, ottenendo un uptime del 99,9% e migliorando sensibilmente la qualità del lavoro del reparto IT.

UMC Health System

Una situazione simile, con macchine miste Hyper-V e VMware, quella della rete di cliniche UMC che ha iniziato ad usare Virtual Machine Manager per gestire il proprio cluster SQL Server, e via via ha ampliato il suo utilizzo anche per le macchine VMware per via della sua semplicità di utilizzo e la natura "agnostica" della piattaforma System Center, che consente di operare su qualsiasi tipo di ambiente operativo e non solo su tecnologie Microsoft.

Secondo Chris Akeroyd, Director of IT Infrastructure di UMC Health System, l'utilizzo di System Center ed in particolare del componente Orchestrator ha consentito all'azienda un aumento di efficienza che corrisponde al lavoro full time di un operatore IT. Praticamente è come avere un uomo in più in staff ad un costo molto più ridotto. In questo caso, Orchestrator consente allo staff IT di gestire l'allocazione delle macchine e di altre risorse IT ai nuovi impiegati nell'arco di 24 ore, mentre originariamente i tempi di attesa erano dell'ordine di 2 settimane, a causa della notevole quantità di lavoro da svolgere in manuale.

Akeroyd dichiara anche: "If we did not have integrated management tools through System Center, I would have to hire additional staff—up to seven more people—to handle our considerable infrastructure expansion", cioè sarebbe stato necessario impiegare altre 7 persone per gestire la crescita della struttura IT dell'azienda, se non avessero deciso di integrare i tools di System Center. Un notevole risparmio economico unito ad un aumento generale di efficienza.

Microsoft System Center 2012 R2 è disponibile per il download in prova gratuita a questo indirizzo: http://technet.microsoft.com/it-it/evalcenter/dn205286.aspx?CR_CC=200394537
 


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Console OS: Android con mouse e tastiera su un comune PC o tablet Windows

Console OS è un semplice quanto ambizioso progetto apparso di recente su Kickstarter. Si tratta di una rivisitazione di Android per renderlo il più possibile fruibile su un tradizionale PC o tablet Windows basato su mouse e tastiera e con un'interfaccia proprietaria a finestre, in cui è possibile visualizzare contemporaneamente infinite applicazioni (nella versione Pro).


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I 20 migliori videogiochi dell'E3 2014

Dopo che nella scorsa stagione videoludica Sony e Microsoft hanno introdotto le cosiddette console next-gen, il compito principale dell'E3 di quest'anno era sostanzialmente uno: rimpolpare il catalogo per le rispettive nuove piattaforme, e parliamo ovviamente di PlayStation 4 e Xbox One. Ci si aspettava che i due grossi produttori annunciassero tante esclusive, insieme a tanti nuovi giochi multi-piattaforma. E questo è esattamente quello che è successo, con i fan che sono stati letteralmente inondati da novità e da promesse mentre sono rimasti incollati per diverse ore agli streaming delle conferenze, visibili in ogni parte del mondo in diretta, con una passione che difficilmente riscontri in altri settori.

Se la conferenza Microsoft è stata più adrenalinica e serrata, quella Sony ha soddisfatto i palati più fini in termini di offerta videoludica per i fan. Microsoft ha mostrato il prossimo capitolo di Halo, la sua serie più importante che ormai va avanti dal 2001. Halo 5 Guardians espanderà la storia della nuova trilogia di Halo e scandaglierà più a fondo la psicologia del suo protagonista, Master Chief. Ma ci sarà anche un altro personaggio, per ora misterioso, che campeggia sulla copertina del gioco. Sempre nel corso della conferenza Microsoft è stato annunciato anche Rise of the Tomb Raider, seguito dell'acclamato videogioco del 2013 che esalta, anche dal punto di vista cinematografico, la storia di sovrumana resistenza di una Lara Croft irriconoscibile per gli appassionati del Tomb Raider degli anni '90.

Sony ha risposto in maniera molto circostanziata come al solito. Su PS4 avremo Uncharted 4: A Thief's End, che porterà avanti la storia di un altro famosissimo personaggio del mondo dei videogiochi, l'archeologo Nathan Drake. Discendente di Sir Francis Drake, Nathan è una sorta di novello Indiana Jones le cui vicende sono raccontate con grande attenzione anche per la parte stilistica, intesa proprio in senso cinematografico. Il trailer di Uncharted 4 è stato veramente notevole, mostrando una precisione grafica senza precedenti su console. Ma ci saranno anche Little Big Planet 3, che a novembre rinnoverà la tradizione platformer su PlayStation, e The Order 1886, ambientato quest'ultimo in un contesto storico alternativo che miscela l'era Vittoriana a tecnologie avanzate e mostri mitologici.

Nintendo non è stata certamente da meno rispetto alle due rivali, annunciando tutta una serie di novità pensate soprattutto per i fan storici della grande N, che tutto si può dire tranne che siano pochi. Nonostante le difficoltà commerciali della sua nuova console, il Wii U, Nintendo ha fatto sapere ai suoi fan che nel 2015 devono aspettarsi un nuovo capitolo di The Legend of Zelda. L'apprezzatissima serie di giochi di ruolo d'azione con il mitico Link si arricchirà, infatti, di un nuovo capitolo ambientato in un mondo di gioco aperto. Nel prossimo ottobre ci sarà anche il rapidissimo Bayonetta 2, in esclusiva Wii U, e poi Xenoblade Chronicles X, il nuovo capitolo di una serie particolarmente amata dai puristi dei giochi di ruolo tradizionali. Ma ci sarà anche Mario Maker, che permetterà agli irriducibili giocatori di Super Mario di crearsi da soli i livelli di gioco del più famoso dei platformer. Infine, uno dei personaggi più osannati, Shigeru Miyamoto, il creatore di Mario, Zelda, Donkey Kong e Pikmin, sta lavorando su Star Fox per Wii U.

Una presentazione, quella di Nintendo, che sicuramente è piaciuta ai fan di vecchia data della grande N, ma che da un altro punto di vista dimostra come il colosso nipponico non sia ancora in grado di adeguarsi alla nuova concezione del gaming. In passato Nintendo aveva promesso un grosso cambiamento con Wii U, per esempio con un maggiore coinvolgimento dei produttori di terze parti. Ma così non è stato, visto che The Legend of Zelda, così come Mario, i Toad, Star Fox, Donkey Kong e gli altri personaggi tipici del mondo Nintendo sono ancora indissolubili protagonisti. Dopo aver azzeccato il Wii, Nintendo sembra poter ancora vivere di rendita per un po', perlomeno fin quando potrà continuare a vendere DS, Wii e 3DS, ma non durerà in eterno. Dovrà a breve cambiare paradigma e introdurre una console che sia finalmente innovativa e che riesca a incontrare le preferenze del pubblico di oggi. Il distacco tra la concezione di Nintendo e ciò che il pubblico ama oggi risulta particolarmente ben evidenziato dal GamePad di Wii U, uno dei prodotti tecnologici più anacronistici degli ultimi anni. Ma c'è anche chi prospetta un abbandono del mondo dell'hardware per Nintendo, che potrebbe avere quindi un futuro esclusivamente rivolto ai giochi, come già successo a Sega.

Non se la passa meglio Microsoft, che continua con la sua politica di marce indietro. L'ultima è quella della rinuncia a Kinect, mentre la sua conferenza all'E3 non è stata convincente, sul piano delle novità e delle esclusive, come invece è capitato nel caso di Sony. Poi continuano a essere evidenti i problemi lato hardware di Xbox One, con una tendenza invertita rispetto alla passata generazione di console, dove i titoli multi-piattaforma andavano generalmente meglio su Xbox 360 piuttosto che su PS3. Adesso, invece, i giochi su PS4 appaiono in forma più smagliante, e Microsoft è costretta a ricorrere ai ripari come può per guadagnare capacità computazionale da ogni transistor della sua nuova console.

Insomma, se Sony sembra aver imparato dai suoi errori, Microsoft deve ancora fare esperienza e migliorare da questo punto di vista. Il tutto in un mercato in continua espansione, che deve fronteggiare la veemente risalita del mondo mobile e dei contesti casual. Però questo E3, con la partecipazione di circa 50 mila persone in pochi giorni, ha riportato il media all'attenzione del pubblico di massa, con i videogiochi che sono finalmente tornati un trending topic importante grazie alle notizie che arrivavano da Los Angeles.

E anche perché le nuove tecnologie, realtà virtuale su tutte, sembrano poter coinvolgere molti giocatori che sono rimasti freddi verso il media videoludico negli ultimi anni. Sullo showfloor dell'E3 era possibile provare non solo Oculus Rift in versione HD ma anche il Project Morpheus di Sony per le piattaforme PlayStation. Questo è sicuramente un grande prodotto, capace di rendere la realtà virtuale disponibile anche per coloro che non vogliono spendere molto, ma incontra diverse difficoltà tecnologiche. PS4 non ha la capacità di calcolo necessaria per la riproduzione delle immagini in 3D stereoscopico che servono per ricreare l'effetto di realtà virtuale, mentre l'hardware del dispositivo non sembra riuscire a ridurre quella sensazione di spaesamento e di malessere che invece è molto più contenuta con Oculus Rift HD.

L'E3 2014 ci ha finalmente fatto capire cosa possiamo aspettarci da questa nuova generazione di videogiochi e di console, e che tipo di grafica queste ultime riusciranno a offrire. The Witcher 3, Batman Arkham Knight, Uncharted 4 e Star Wars Battlefront fanno ben sperare dal punto di vista dell'evoluzione grafica, perché sono sicuramente più complessi e definiti rispetto ai giochi della precedente generazione.

Detto questo è molto difficile stabilire quali saranno i trend futuri perché, come al solito, il mondo della tecnologia si evolve su una base imprevedibile, proprio perché non è possibile analizzare razionalmente e in anticipo i fenomeni virali che da lì a poco si innescheranno. Ma, come sempre, l'E3 si confema un buon punto di partenza oltre che un modo per consolidare i risultati raggiunti nell'ultimo periodo.


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Windows Phone 8.1 Preview for Developers: terzo update disponibile

Nello scorso mese di aprile Microsoft ha reso disponibile Windows Phone 8.1 Preview for Developers: la futura versione di sistema operativo mobile è quindi accessibile a tutti, anche se i termini Preview for Developers farebbero pensare a un aggiornamento dedicato agli addetti ai lavori. Si tratta comunque di una versione di sistema operativo ancora in fase di sviluppo, con tutte le possibili controindicazioni del caso, ma questa Preview for Developers rappresenta un'ottima occasione per prendere confidenza con le molte novità previste da Microsoft.

Il blog ufficiale di Microsoft riporta che nelle scorse ore è stato distribuito un terzo aggiornamento per Windows Phone 8.1 Preview for Developers, e questo update arriva a poche settimane di distanza dal precedente pacchetto reso disponibile dagli sviluppatori di Redmond. Questa mattina i possessori di un Windows Phone sul quale era preinstallato Windows Phone 8.1 Preview for Developers hanno ricevuto una notifica in merito alla disponibilità dell'aggiornamento e nel giro di pochi minuti è stato possibile installare il nuovo software.

Microsoft indica le novità implementate in modo abbastanza vago: il terzo aggiornamento introduce supporto a nuove API e a nuovi dispositivi di imminente commercializzazione. Nei precedenti aggiornamenti, Microsoft aveva introdotto novità ben più sostanziali come ad esempio innovazioni che hanno migliorato la stabilità dei dispositivi e l'autonomia di funzionamento degli smartphone. I vari blog e forum hanno però riportato anche vari problemi emersi con l'installazione degli aggiornamenti e altri rimasti irrisolti.

Questa situazione è tutto sommato prevedibile, si tratta infatti di un sistema operativo ancora in fase di sviluppo e le versioni al momento in circolazione pur garantendo una discreta stabilità necessitano di ulteriori ottimizzazioni. Windows Phone 8.1, lo ricordiamo, introduce nel sistema operativo Microsoft una serie di importanti novità tra cui segnaliamo la nuova modalità di gestione delle notifice, ulteriori possibilità di personalizzazione dell'interfaccia e la disponibilità dell'assistente personale Cortana.


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734 milioni di giocatori nei 32 paesi della Coppa del Mondo: spenderanno 55 mld di dollari

Written By Unknown on Kamis, 12 Juni 2014 | 23.05

La tanto attesa Coppa del Mondo di calcio è ormai al via: tra poche ore, infatti, ci sarà Brasile-Croazia, mentre il debutto dell'Italia con l'Inghilterra è atteso per domenica a mezzanotte. Newzoo ha voluto analizzare l'impatto che la manifestazione avrà sul mondo videoludico, classificando i 32 paesi che parteciperanno sulla base di quanto spenderanno i giocatori di ciascun paese.

Saranno coinvolti in Brasile 736 calciatori appartenenti alle varie nazionali, ma i giocatori virtuali di tutto il mondo sono circa 734 milioni secondo la stima di Newzoo. Collettivamente, questi 734 milioni di giocatori spenderanno 55 miliardi di dollari nell'acquisto di videogiochi nel corso del 2014.

La nazione con la maggiore propensione alla spesa si confermano gli Stati Uniti, che incidono per circa 20 dei 55 miliardi di dollari. Al terzo posto troviamo il Giappone con 12,2 miliardi, al quarto la Germania con 3,5 miliardi e al quinto la Corea del Sud con 3,2 miliardi. Al secondo posto ci sarebbe la Cina, che però non partecipa al mondiale, che incide per 17,9 miliardi di dollari grazie ai suoi oltre 200 milioni di giocatori. Il dato dell'Italia è purtroppo nettamente inferiore, con soli 1,5 miliardi di dollari di spesa all'anno per i videogiochi.

La spesa dei giocatori residenti in una delle 32 nazioni partecipanti al mondiale incide per il 68% della spesa globale sui videogiochi, con Canada, paesi scandinavi e Cina che sostanzialmente si dividono il restante 32%.

Newzoo ha realizzato un'indagine anche sulle squadre più scelte dai giocatori di tutto il mondo all'interno del videogioco Fifa Mondiali 2014 di EA Sports. Al primo posto abbiamo il Brasile, che ospita anche l'evento, seguito da Germania e Inghilterra. Il Brasile è anche la squadra che vince di più, in proporzione al numero di volte in cui viene scelto. I migliori marcatori sono, invece, Sturridge dell'Inghilterra, Klose della Germania, Benzema della Francia, Cristiano Ronaldo del Portogallo e Messi dell'Argentina.

L'Italia si piazza al quarto posto nella classifica delle nazionali contro le quali i giocatori vogliono giocare, dopo Germania, Argentina e Spagna. Che dire, almeno possiamo consolarci con questo dato, visto che evidentemente l'Italia offre una sfida di alto livello.


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HWiNFO32

scheda aggiornata 4 ore fa

HWiNFO32 è un tool diagnostico che supporta tutto l'hardware del proprio PC, permettendo di evidenziare in dettaglio quali ne siano i componenti utilizzati.


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Ci risiamo: popstar taiwanese mostra il nuovo iPhone 6

L'ennesimo leak proviene da Jimmy Lin, popstar taiwanese, la cui celebrità ha fatto da enorme vetrina a nuove foto di iPhone 6. Il dispositivo è stato immortalato assemblato nelle sue parti estetiche, anche all'interno di un selfie con lo stesso cantante e attore asiatico.

Jimmy Lin, iPhone 6

Lin conferma molte delle caratteristiche di design del prossimo smartphone della Mela che abbiamo già riportato più volte: la scocca posteriore è in alluminio unibody, anche nelle parti in prossimità dell'antenna, mentre i bordi sono leggermente arrotondati. Arrivano ulteriori conferme sulle dimensioni dello schermo, da 4,7" anche secondo il cantante taiwanese.

Il tasto d'accensione e spegnimento è sulla parte destra dello smartphone, caratteristica evoluta per via delle dimensioni maggiorate, mentre il "rivestimento dell'antenna integrata non è più sulla parte esterna della scocca", come scrive CNET. La popstar si sbilancia anche su una valutazione circa l'ergonomia del nuovo design, che offre una buona presa.

Jimmy Lin, iPhone 6Jimmy Lin, iPhone 6

Molte delle caratteristiche specificate dal taiwanese sono in linea con le indiscrezioni trapelate sul prossimo smartphone della Mela, che si susseguono ormai da mesi e che sono iniziate a distanza di quasi un anno dal suo ipotetico rilascio. Lin ha inoltre dei precedenti nel mondo Apple, con alcuni leak ricorrenti: in passato aveva già mostrato iPhone 5 e iPad mini in anticipo sui tempi, così come aveva fatto anche con iPhone 5C.

Va comunque detto che non è possibile confermare l'affidabilità delle informazioni trapelate con i nuovi scatti, almeno fino a quando Apple non ufficializzerà lo smartphone. Quello immortalato potrebbe essere un prototipo di pre-produzione, che la società potrebbe sostituire con una versione più rifinita in fase di lancio.

Jimmy Lin, iPhone 6

Tuttavia, sono molteplici le fonti che confermano lo stesso design rivelato di recente anche dalla popstar taiwanese. iPhone 6 è atteso per questo autunno, con la presentazione prevista per i prossimi mesi di agosto o settembre.


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Niente donne in Assassin's Creed Unity. È misoginia?

Nonostante il nuovo Assassin's Creed comprenda una nuova modalità multiplayer co-op con quattro personaggi, nessuno di questi sarà una donna. Una notizia che ha fatto indispettire alcuni dei giornalisti presenti all'E3, anche perché la serie, perlomeno nel suo filone principale, ha da sempre puntato su personaggi solo maschili.

La polemica si è diffusa a tal punto sulla rete che gli stessi sviluppatori di Ubisoft sono dovuti intervenire. James Therien ha infatti detto a Videogamer che la software house canadese ha riflettuto fino all'ultimo sull'opportunità di inserire personaggi femminili nella nuova modalità co-op a quattro giocatori. "L'assenza di personaggi femminili giocabili in Assassin's Creed Unity è uno sfortunato effetto collaterale del tipo di processo di sviluppo di questo gioco", ha detto Therien.

Sostanzialmente, introdurre un personaggio femminile avrebbe aumentato la quantità di risorse necessarie per sviluppare Unity, e questo riguarda i settori delle animazioni e dei costumi. "La produzione ha preferito concentrarsi su altro", sono state ancora le parole del direttore tecnico di Ubisoft. "È un peccato che non ci siano donne interpretabili, ma non ha niente a che vedere con questioni ideologiche".

"Abbiamo tantissime risorse per questo gioco e vi stanno lavorando contemporaneamente ben nove team di sviluppo, ma allo stesso tempo non abbiamo la libertà di andare oltre ciò che è stato previsto".

Nella modalità co-op di Assassin's Creed Unity sarà possibile affrontare delle missioni costruire su misura per questo tipo di gameplay, che risulteranno separate rispetto alla storia principale. L'assenza di personaggi femminili interpretabili è comunque strana se si considera che un altro gioco della serie, Assassin's Creed Liberation, ha una protagonista donna, mentre nei mondi di gioco di Assassin's Creed spesso si incontrano dei personaggi femminili gestiti dall'intelligenza artificiale con cui collaborare o da uccidere.

Ubisoft ha anche pubblicato un comunicato ufficiale sulla questione: "Ci rendiamo conto che possa esserci preoccupazione intorno alla questione della diversità nella storia di un videogioco. Assassin's Creed è sviluppato da un team multiculturale di varie fedi e credenze e speriamo che questa diversità si rifletta nell'impostazione dei nostri giochi e dei loro personaggi. Assassin's Creed Unity racconterà la storia di un nuovo personaggio, Arno. A prescindere dal fatto che si giochi da soli o in co-op con gli amici, il giocatore impersonerà in ogni caso Arno, dotato di una vasta gamma di oggetti e di abilità che vi faranno sentire unici. In passato abbiamo avuto protagonisti sempre diversi, come Aveline, Connor, Adewale e Altair, e sicuramente continueremo a cambiare anche in futuro. Vi presenteremo presto i forti personaggi femminili di Assassin's Creed Unity".


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Driver Genius Pro

scheda aggiornata 2 ore fa

Utility per il backup dei driver di sistema caratterizzato da un elevato livello di personalizzazione che prevede anche una modalità wizard e la creazione di un file eseguibile per il restore.
Il software è dotato di un database interno (aggiornabile) al cui interno utilizzabile per verificare se i driver installati sul sistema sono aggiornati o meno.


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HWiNFO64

scheda aggiornata 2 ore fa

HWiNFO64 è un tool diagnostico che supporta tutto l'hardware del proprio PC, permettendo di evidenziare in dettaglio quali ne siano i componenti utilizzati. Compatibile con le versioni a 64bit dei sistemi operativi Microsoft Windows.


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Intel: tribunale UE conferma la maxi-multa da oltre 1 miliardo

Nel maggio del 2009 riportavamo una delle pagine meno onorevoli della storia di Intel. Il più grande produttore di micro-processori veniva multato dalla Commissione Europea per una cifra record di 1,06 miliardi di euro. Negli anni tra il 2002 e il 2007, Intel aveva praticato comportamenti riconducibili ad abuso di posizione dominante e pratiche anticoncorrenziali illegali.

Il tribunale UE ha confermato l'ingente ammenda respingendo integralmente il ricorso da parte di Intel, in cui la società chiedeva l'annullamento o, in subordine, una sostanziale riduzione dell'esborso richiesto. A riportare la notizia, ripresa in seguito da varie fonti, è il portale dell'Unione Europea attraverso un comunicato per la stampa.

Nel corso dei cinque anni menzionati poco sopra, Intel avrebbe garantito forti forme di sconto ai clienti con il fine di avere l'esclusiva, o quasi, come fornitore di processori x86. Il tutto ai danni della diretta concorrente, AMD, che non riusciva ad emergere in un mercato già occupato in larga parte dalla stessa Intel.

Non solo: Intel è stata riconosciuta colpevole di aver effettuato pagamenti diretti a favore di Media Saturn Holding, importante distributore di prodotti del settore dell'elettronica a cui appartengono MediaWorld e MediaMarkt. I pagamenti venivano attuati con l'esplicita indicazione di non vendere sistemi equipaggiati con CPU della concorrenza.

Ad Intel venivano imputati anche pagamenti diretti a favore di Acer, Dell, Hewlett Packard, Lenovo, NEC Corp., con il preciso intento di ostacolare, ritardare o arrestare del tutto il lancio di prodotti equipaggiati con hardware della concorrenza. In seguito al processo, la Commissione Europea aveva ordinato ad Intel di interrompere le pratiche ritenute illegali, con la promessa di una più stretta vigilanza nei confronti del colosso di Santa Clara.

Il tribunale UE ha confermato giovedì quanto dimostrato dalle indagini della Commissione, ritenendo appropriata la sanzione imposta ad Intel per le sue pratiche restrittive e anti-competitive nei confronti delle società concorrenti, e per il suo abuso di posizione dominante di mercato.


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KitKat sempre più diffuso fra i dispositivi Android

Written By Unknown on Sabtu, 07 Juni 2014 | 23.59

Google non manca al suo appuntamento mensile con gli sviluppatori, ai quali dedica un'intera pagina contenente le statistiche della diffusione delle diverse versioni di Android disponibili in circolazione, relative al mese di maggio appena concluso.

Sebbene la piattaforma di Google non possa vantare i numeri di iOS per quanto concerne la velocità di adozione delle nuove versioni, la presenza di KitKat sta diventando un punto fermo su tutti i nuovi dispositivi rilasciati.

Android, statistiche diffusione rilasciate a giugno 2014

Jelly Bean resta saldamente nella prima posizione della classifica con il 58,4% della totalità dei dispositivi Android, in declino del 2,4% rispetto ai numeri rilasciati a maggio. A seguire troviamo il vecchio Gingerbread, anch'esso in declino (-1,3%), con il 14,9% delle quote e solo in terza posizione KitKat, con il 13,6% del totale e una crescita del 5,1% rispetto al mese precedente.

Crescono solo leggermente le minor release Android 4.3 e 4.2 (rispettivamente dell'1,8 e dello 0,3%), mentre sono in declino tutte le altre versioni precedenti, destinate ad un lento abbandono.

Nonostante tutti i nuovi dispositivi verranno verosimilmente presentati con Android 4.4 KitKat installato a bordo, risulta improbabile che la più recente major release possa superare l'adozione di dispositivi basati su Jelly Bean entro la fine dell'anno. Sembra più verosimile, invece, che KitKat possa mettere sotto scacco già il mese prossimo il vetusto Gingerbread, che a distanza di anni ricopre ancora una fetta importante del mercato Android.


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Kingston, nuovi SSD M.2 serie M.2 2280 e HyperX Fury

Novità al Compuex di Tapiei anche per Kingston, una delle aziende più attive nel settore delle memorie, nelle varie forme in cui sono presenti sul mercato. Da segnalare è la presentazione di una famiglia entry-level Solid State Drive nel classico form factor da 2,5 pollici, disponibile nei tagli da 120GB e 240GB.

Questa famiglia, denominata HyperX Fury, promette letture e scritture nell'ordine dei 500MB la secondo sia in lettura che in scrittura, controller SandForce 2281, interfaccia SATA 6Gbps e chip memoria IMFT L85. Sono specifiche non certo al top per capienze e componentistica, ma Kingston punterà tutto sul prezzo da entry-level puro, motivo per cui appare sensata la scelta.

Più interessante è la presentazione della famiglia M.2 2280 che, come dice la sigla stessa, adotta il form factor M.2 nella versione da 80mm di lunghezza. Kingston ha già in listino un modello con form factor M.2 da 60mm, ma questo era destinato solo agli OEM; la nuova serie, invece, sarà disponibile anche per il mercato consumer, forte del traino fornito dalle nuove schede madri Intel serie 9 con socket M.2 integrato.

Le prestazioni dichiarate sono di 550MB al secondo in lettura e 520MB al secondo in scrittura, con valori di IOPS intorno ai 66000 con pacchetti 4K random. Attualmente è disponibile solo il taglio da 120GB, ma molto presto arriveranno anche quelli da 240GB e 480GB.


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Vodafone rivela: 'Alcuni governi hanno accesso diretto ai dati dei nostri utenti'

Sono ormai finiti i tempi in cui era lecito pensare che i nostri dati custoditi su internet fossero al sicuro, così come quanto effettuato con i nostri telefoni cellulari e dispositivi mobile. Pensarlo adesso, dopo lo scandalo PRISM reso pubblico da Edward Snowden, sarebbe quanto meno da ingenui.

Abbiamo comunque tratto enorme giovamento dallo scandalo, almeno dal punto di vista informativo: le compagnie del settore si stanno mostrando, ad esempio, estremamente più trasparenti nel divulgare informazioni circa il trattamento dei dati degli utenti. Fra queste, Vodafone ha rilasciato il rapporto "Law Enforcement Disclosure", in cui fa sapere che in un piccolo numero dei ventinove paesi in cui opera direttamente è la prassi per le autorità disporre dell'accesso diretto alle reti degli operatori telefonici.

Con accesso diretto si intende il diritto di individuare l'orario e la durata delle chiamate, la località in cui queste avvengono e i destinatari. La compagnia ammette che in questo modo le autorità riescono ad avere una grande mole di dati su ogni utente, riuscendone a tracciare i movimenti, gli interessi e i rapporti di relazione semplicemente studiando le informazioni ricevute. In molti casi, i dati vengono ottenuti senza la necessità di una richiesta esplicita nei confronti dell'operatore.

"In un piccolo numero di paesi, agenzie governative e autorità hanno accesso diretto ai dati delle comunicazioni memorizzati nelle reti degli operatori", si legge sul report. "In questi paesi, Vodafone non riceve alcuna forma di richiesta per l'accesso ai dati delle comunicazioni dal momento che agenzie e autorità hanno già accesso permanente alle comunicazioni dei nostri clienti attraverso i loro collegamenti diretti".

Vodafone, uno dei più grandi operatori telefonici al mondo, ha confermato che rilascerà resoconti dettagliati a cadenza annuale, seguendo quanto effettuato con il nuovo documento. Sarebbe tuttavia illegale, per l'operatore telefonico, diffondere i nomi dei paesi in cui le autorità hanno diretto accesso alle reti telefoniche, elemento posto all'attenzione anche all'interno del report in cui si chiede che le intercettazioni possano avvenire solo con finalità giuridiche.

"I nostri impiegati che vivono e lavorano nei paesi in questione possono essere anche a rischio di sanzioni criminali, compresa la reclusione. Dobbiamo quindi bilanciare la nostra responsabilità sul rispetto del diritto alla privacy dei nostri clienti e i nostri obblighi legali per rispondere alle richieste delle autorità permesse dalle leggi interne, così come il nostro dovere di occuparci dei nostri impiegati, riconoscendo tutte le nostre responsabilità come cittadino aziendale per proteggere e prevenire qualsivoglia danno pubblico".

Non è la prima volta che Vodafone si trova coinvolta in un caso di questo tipo. Durante la rivoluzione egiziana del 2011, ad esempio, alcuni operatori telefonici (fra cui Vodafone) inviavano messaggi agli abbonati in supporto della dittatura del Presidente Mubarak, descrivendo chi protestava come criminali. Ancora oggi l'Egitto non permette la diffusione di informazioni riguardo alle intercettazioni telefoniche, insieme a India, Qatar, Romania, Sud Africa e Turchia (stati che potrebbero comunque non essere quelli indicati da Vodafone all'interno del report).

Quanto sviscerato con il nuovo documento potrebbe essere pratica comune fra tutti gli operatori telefonici, fra cui Vodafone è solo la prima società ad aver avuto l'audacia di pubblicare i dettagli delle collaborazioni con le autorità nei paesi ricoperti direttamente dal proprio servizio.


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Fractal Design, ecco i nuovi liquid cooler Kelvin T12, S24 e S36 tutti in rame

La nuova serie di sistemi di raffreddamento a liquido presentata da Fractal Design prende il nome di Kelvin, e si articola in tre differenti proposte con misure differenti. Kelvin T12 prevede l'adozione di un radiatore da 12cm, mentre come è facile intuire i modelli Kelvin S24 e Kelvin S36 si differenziano per le differenti dimensioni, rispettivamente 24cm e 36cm, ovviamente riferiti alla lunghezza del radiatore.

Interessanti alcune caratteristiche costruttive adottate da Fractal Design, come ad esempio la pompa in materiale ceramico ad elevata pressione, in grado di reggere tranquillamente eventuali espansioni del circuito, anche di un una certa importanza. A conoscenza del fatto che dopo un po' di tempo i circuiti a liquido possono vedersi ridotta in volume la componente di raffreddamento, Fractal Design ha piazzato sui nuovi Kelvin una speciale valvola di refill, in modo da compensare le eventuali perdite.

Sia il waterblock sia il radiatore sono realizzati interamente nell'ormai costoso rame; stupisce in positivo, quindi, il prezzo che Fractal Design ha scelto per ognuno dei nuovi prodotti: 99,99 Dollari USA per Kelvin T12, 119,99 Dollari per Kelvin S24 e 139,99 Dollari per S36.


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Le 12 feature che iOS 8 ha 'ripreso' da Android

Non molti anni fa Steve Jobs prometteva una "guerra termonucleare" a Google per aver copiato la sua creatura, l'iPhone, e il concetto rivoluzionato di smartphone che ha introdotto sul mercato. Sebbene Android abbia ripreso alcune delle caratteristiche originali dello smartphone della Mela, non possiamo dire che Apple non sia stata da meno in passato e... nel presente.

iPhone 5S, iOS 8

Fra le caratteristiche di iOS riprese dalla concorrenza va assolutamente menzionato il Centro Notifiche, apparso ufficialmente su Android parecchio tempo prima rispetto al sistema operativo di iPhone e, più di recente, i vari toggles per l'interazione con le funzioni più utilizzate del dispositivo. Nel corso degli anni abbiamo assistito a "copie", parafrasando il compianto Jobs, da ambo le parti, situazione a cui si è aggiunta recentemente anche Microsoft con Windows Phone.

Non sembra, come riteniamo logico che sia (anche se non lo è apertamente per gli avvocati di Cupertino), che si tratti di un trend destinato a concludersi dal momento che, come molti avranno già notato, molte delle caratteristiche di iOS 8 sono mutuate dalle altre piattaforme mobile più diffuse, fra cui Android sembra essere stata la preferita.

Fra le caratteristiche riprese dalla piattaforma del robottino verde troviamo la pronuncia della hotword "Ehi, Siri" in modo da attivare i comandi vocali dell'assistente virtuale di iOS. La stessa funzionalità è già presente su Google con il Nexus 5, anche se applicata in maniera leggermente diversa. Se con iOS 8 è necessario che venga collegato il dispositivo alla rete elettrica per accedere alla funzione, sul Nexus 5 bisogna trovarsi all'interno della schermata principale, anche con il dispositivo alimentato a batteria.

iOS 8, notifiche interattive

Vengono riprese da Android anche le notifiche interattive, attraverso le quali cliccare sulla notifica per accedere a un menu contestuale mediante il quale eseguire l'azione predefinita (ad esempio rispondere a un messaggio di testo). Su iOS 8 gli sviluppatori potranno, inoltre, integrare un video all'interno della pagina dell'app su App Store, funzionalità presente da parecchio tempo sul sistema operativo concorrente.

Un approccio simile a quello di Google, con le dovute proporzioni, è stato operato anche dal punto di vista dei servizi in cloud. Apple vuole dare una libertà estremamente maggiore rispetto al passato, prendendo di mira servizi più generalisti come Google Drive. In questo caso la Mela si adatta al trend del mercato, sfidando non solo Google, ma anche Microsoft con OneDrive e Dropbox, fra i più famosi. Il servizio di cloud storage di Apple, disponibile nativamente su iOS 8, sarà compatibile anche con i dispositivi concorrenti.

Attraverso le estensioni, inoltre, iOS 8 introduce una serie di funzionalità per la personalizzazione che gli utenti Android conoscono da tempo immemore. Stiamo parlando delle tastiere intercambiabili, da scaricare addirittura su App Store, quindi sviluppabili anche da realtà di terze parti. Si tratta di un cambiamento radicale nell'approccio maturato da Apple nel corso degli anni sui propri dispositivi mobile, che consente un grado di personalizzazione mai visto su iPhone o iPad. Anche in questo caso, la feature era già presente sul sistema del robottino verde.

Con il termine estensione, vanno segnalati anche i widget, anch'essi installabili tramite App Store, che andranno posizionati sul Centro Notifiche per avere un maggiore controllo delle applicazioni presenti sul dispositivo. Le applicazioni potranno scambiarsi dati e informazioni condividendo anche file, caratteristica inedita su iOS, ma non sulla piattaforma concorrente.

iOS 8, tastiera predittiva

Apple ha implementato una funzione "predittiva" sulla tastiera nativa, QuickType, caratteristica già presente da tempo sulla tastiera dei dispositivi Nexus, ad esempio. Le feature riprese da Android non terminano qui: su iOS 8 è possibile visualizzare i dati sul consumo energetico di ogni applicazione installata sullo smartphone, così come avviene da tempo su Android.

Apple ha introdotto il riconoscimento musicale all'interno di Siri con iOS 8, funzionalità su cui Google si è già occupata massicciamente in passato, con un servizio di riconoscimento musicale proprietario rilasciato nel 2012 e integrato all'interno della ricerca vocale di Google da tempo. Inoltre, iOS 8 riconosce le parole pronunciate in tempo reale, senza attendere che venga terminata la dettatura. L'ultima feature che segnaliamo è la presenza della voce Richiedi versione desktop su Safari, caratteristica presente anche sul browser Android.

Tuttavia, non possiamo dire che iOS 8 sia un pessimo prodotto. Le novità descritte in questa pagina appartenevano anche a un software della concorrenza, è vero, ma erano anche funzionalità che utenza e investitori chiedevano da tempo a gran voce ad una società che voleva mostrarsi sorda per definizione, dettata esclusivamente dalla visione di Jobs, a volte geniale, altre troppo chiusa.

Con iOS 8 Apple potrebbe dare una svolta al proprio modus operandi, implementando funzionalità già esplorate da altre realtà del settore e migliorandole in base al proprio concetto di informatica, e permettendo di fare altrettanto alle compagnie concorrenti. Del resto è così che la competizione funziona anche in altri settori, riprendendo e migliorando quanto già disponibile sul mercato.

Il tutto va a vantaggio non solo dell'evoluzione tecnologica ma, soprattutto, di noi consumatori.


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3 nuove schede MPower per gli overcloccatori da MSI

Anche MSI ha mostrato al proprio stand del Computex 2014 un gran numero di schede madri per processori Intel Core della serie 4 e della futura serie 5, basate sui chipset della famiglia 9 recentemente presentati dall'azienda americana. Spicca in particolare la gamma MPower, con 3 modelli sviluppati tenendo conto delle esigenze degli appassionati di overclock.

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Z97 MPower è la proposta d'ingresso, ma non per questo priva di caratteristiche tecniche di rilievo. Segnaliamo la presenza di 4 slot PCI Express, disposti però in modo tale che non sia possibile installare più di 3 schede video con sistema di raffreddamento a doppio slot contemporaneamente, accanto ad un sistema di raffreddamento della circuiteria di alimentazione del processore con voluminosi dissipatori e heatpipe. MSI certifica questa scheda come basata sul design Military Class 4, a conferma della qualità costruttiva generale, e non manca la compatibilità con le periferiche Thunderbolt.

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La costruzione diventa più complessa con la scheda Z97 Mpower MAX AC: troviamo ora 3 slot PCI Express ma il sistema di raffreddamento della circuiteria di alimentazione guadagna ora la possibilità di venir montato in sequenza in un sistema di raffreddamento a liquido. Non mancano uno slot per SSD in formato M.2, abbinato a 8 canali SATA 6Gbps tradizionali. Anche in questo caso troviamo la costruzione Military Class 4 e con la funzione OC Genie 4 è possibile fare in modo che la scheda madre overclocchi automaticamente il processore in solo 1 secondo.

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A chiudere il modello Z97 XPower AC: in questo caso troviamo ben 5 slot PCI Express 16x, con 4 che accettano contemporaneamente schede video con dissipatore da 2 slot d'ingombro grazie all'utilizzo di un bridge PCI Express presente sul PCB. La circuiteria di alimentazione è ancor più complessa rispetto a quanto visto con i due precedenti modelli, mantenendo il sistema di raffreddamento passivo che può essere integrato con un sistema a liquido.


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Gigabyte SOC: schede madri ricche per l'overclocking

A chiudere la nostra panoramica sulle schede madri socket LGA 1150 presentate durante il Computex 2014 di Taipei troviamo Gigabyte. L'azienda taiwanese ha mostrato vari modelli con dotazioni accessorie molto differenti tra di loro, tra le quali segnaliamo due proposte della famiglia SOC (Super Overclock) indirizzate specificamente agli utenti più appassionati.

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GA-Z97X-SOC è dotata di 4 slot PCI Express per compatibilità con configurazioni sino a 4 schede video in parallelo, abbinando questo ad una serie di controller integrati direttamente on board con i quali gestire i parametri di funzionamento del processore. Non mancano punti di rilevazione delle tensioni di alimentazione, accessibili attraverso un multimetro digitale, mentre l'alimentazione della scheda prevede un connettore a 24 pin e uno a 8 pin affiancati da un connettore a 4 pin e uno a 6 pin supplementari: il primo per la CPU, il secondo per gli slot PCI Express.

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Nella scheda GA-Z97X-SOC Force ritroviamo le stesse caratteristiche tecniche di base e il design della board, con l'aggiunta della scheda di rete basata su chip Killer E2200. Si tratta di un prodotto indirizzato specificamente agli appassionati di gaming, grazie al quale viene ridotta la latenza di accesso alla rete dando priorità ai pacchetti legati alle sessioni di gioco.


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